Questa Stichodactylidae presenta un piede adesivo dal quale si sviluppa una colonna molto corta, ricoperta da piccole bolle non adesive, in cima alla colonna si allarga un ampio disco periorale carnoso, dal bordo ondulato e sinuoso, coperto da corti tentacoli e con al centro una piccola zona libera quasi completamente occupata da un grosso stoma, leggermente rientrante rispetto al mantello circostante, che mette in comunicazione con l'esterno l'unica cavità gastrovascolare interna, detta Celenteron, che assolve alle due funzioni di assorbimento degli alimenti e di scambio gassoso per la respirazione.
Sessile e completamente privo di un sostegno scheletrico, questo antozoo si trova, generalmente, al di fuori della barriera corallina ove risiede immerso in un morbido substrato fangoso o sabbioso e con il piede saldamente ancorato ad una roccia o ad una madrepora.
I tentacoli presenti sul disco periorale, cortissimi, traslucidi ed opalescenti, hanno una forma cilindrica con l'apice globulare e sono ricoperti sia da innumerevoli cellule contenenti organi urticanti, detti Cnidoblasti, che da cellule contenenti organi adesivi, detti Spirocisti; per questo motivo essi sono molto urticanti ed appiccicosi; i tentacoli vengono utilizzati dallo Stichodactyla haddoni sia come difesa che per procurarsi il cibo.
La colonna è di un color grigio chiaro, tendente al rosa; il disco periorale, di svariati colori quali rosa carico, verde, ocra, giallo sulla parte superiore, è caratterizzato dall'assoluta mancanza di qualsiasi colorazione, macchie o segni sul lato inferiore; inoltre è molto ricettivo alla luce ed agli stimoli sensoriali, ed è continuamente in movimento, allargandosi enormemente e restringendosi fin quasi a scomparire.
Il disco periorale contiene in simbiosi numerose microscopiche alghe unicellulari, del genere delle Zooxanthella, alghe che vivono in simbiosi anche con altre specie di invertebrati marini ( Acropore, Alcyoniidae, Merulinidae, Pocilloporidae, Tridacna); esse, come tutti gli organismi vegetali, assorbono l'anidride carbonica ed i sali minerali e, grazie alla luce solare, li trasformano in numerose sostanze nutritive che vengono successivamente cedute all'organismo che le ospita; in questo modo lo Stichodactyla haddoni che ospita le zooxantelle riceve una parte del nutrimento che gli occorre dalla simbiosi.
Molto robusto, per essere un invertebrato, lo Stichodactyla haddoni è molto adatto all'acquario di barriera, in convivenza con altri invertebrati e pesci di piccola grandezza, preferibimente del genere Amphiprion, come Amphiprion akindynos, Amphiprion chrysopterus, ed Amphiprion polymnus, con i quali instaura spesso un rapporto di simbiosi.
Ma non è solo con i pesci del genere Amphiprion che questo antozoo instaura un rapporto di simbiosi, o meglio di commensalità, ma anche con crostacei come alcune specie del genere Periclimenes, il Thor amboinensis od il Neopetrolisthes maculatus.
Non è consigliabile, invece, avvicinarlo ad altri invertebrati che potrebbero essere ustionati dalle sue cellule urticanti o abbinarlo a pesci lenti nel nuotare, come Hyppocampus abdominalis, che potrebbero venir catturati e mangiati.
Preferisce sistemarsi in un luogo mediamente illuminato ed interessato da un flusso d'acqua, meglio se alternato ed intermittente, ottenuto con l'uso delle apposite
Pompe di Movimento; se non gradisce la posizione in cui è stato allocato, si sposta facilmente, muovendo il piede o, addirittura, nuotando liberamente con movimenti ondulatori del vasto mantello.
Antozoo robusto e facile ad acclimatarsi, non ha particolari esigenze, rispetto agli altri invertebrati, per quanto riguarda i valori chimici e fisici dell'acqua che deve essere solo ben ossigenata e filtrata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; per mantenere i nostri Antozoi in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un
Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati all'interno di un'apposito
Schiumatoio, che aiuta anche a ridurre la naturale produzione di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici del filtro biologico.
E' molto consigliabile preparare l'acqua dell'acquario con
Sali Marini sintetici di ottima qualità, il cui costo superiore verrà ammortizzato in poco tempo, effettuare abbondanti cambi parziali, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, ed aggiunte settimanali di
Oligoelementi e Bioelementi.
In natura si nutre sia dei prodotti delle zooxantelle che di tutto ciò che arriva a portata dei suoi tentacoli estremamente urticanti ed adesivi; in acquario deve essere nutrito con mangime surgelato o
Liofilizzato:
mysis, krill, chironomus, artemie; se molto grande questo Antozoo può essere nutrito anche con pezzeti di pesce o di polpa di cozza depositati dolcemente sui tentacoli.
Per tutti questi motivi non dovrebbe mai mancare nell'acquario di invertebrati del principiante ma anche dell'esperto acquariofilo.